SENSAZIONE DI MOVIMENTO, DI VITA.

Osvaldo Moi, nato nel 1961 in provincia di Cagliari, da anni ha scelto la provincia di Torino quale luogo ideale per sé e la sua famiglia. A guardare le sue opere si resta certamente sconcertati dalla sensazione di movimento, di vita, che trasmettono alcune sue sculture da una parte, e dall’attenzione per il dettaglio dall’altra. Osvaldo Moi non assomiglia all’artista misterioso chiuso nel suo atelier, ma è, anzi, vitale, con molti progetti e desideroso di raccontarli. A Torino è possibile apprezzare, nei pressi di piazza d’Armi, la scultura dedicata ai 19 caduti di Nassiriya, così come a Novara e a Pianezza. Per iniziare a comprendere davvero il lavoro di questo straordinario artista, bisogna andare in una delle gallerie dove espone i suoi lavori, la Non Permant Gallery di Torino, in via Montemagno 37. Sarà l’occasione per scoprire come i materiali preferiti dell’artista siano legno e bronzo, ma che il desiderio di mettersi sempre in gioco, il fatto che la creatività sia soprattutto una sfida interiore con se stesso, allora troveremo che lavora anche con materiali diversi, nella sua ricerca del pezzo perfetto, della scultura che parla. Con lo stesso impegno, la stessa dedizione, la stessa precisione con la quale ha guidato il suo elicottero dell’Esercito Italiano, per ventidue anni, nei più svariati contesti operativi.
Non è difficile restare affascinati dalle opere di questo scultore, che come hobby disegna a matita, e sono molte le gallerie francesi, assai sensibili all’arte contemporanea, che hanno scommesso sulla sua arte. A Parigi espone in permanente nella prestigiosa galleria Nichido, in 61, Rue du Faubourg St. Honoré. Le sue opere sono esposte permanentemente anche nella famosa galleria Dung Bui, a Saint Paul de Vence, in Place de l’Eglise, 1. Anche a Monaco è possibile ammirare l’opera dell’artista, esposto permanentemente nella nota galleria Berrino, in rue Basse, 19.
La plasticità di Moi è tutt’altro che dilettantesca, quindi: linee rapide, fluenti, ma al contempo dal taglio netto. Forme decise, che vengono sbalzate dallo sfondo con perentorietà, ma anche non prive di carica ironica, come ad esempio i “Nasini Provocatori” in bronzo. Il tutto in una linea di filiazione boccioniana, che, interpretata con la dovuta autonomia, non può che fargli onore.
A questo punto non rimane che invitarvi caldamente al suo sito: www.osvaldomoi.it.

Pippo Della Monica
Giornalista
martedì 29 giugno 2010

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