L’ESSENZA DELLA FORMA

Il percorso espressivo di Osvaldo Moi si identifica con una continua, meditata, appassionata adesione alla scultura come mezzo per trasmettere emozioni, sensazioni, esperienze vissute.
Autore del gruppo bronzeo dedicato ai «Caduti di Nassirya», collocato in Piazza d’Armi a Torino, l’artista è approdato a una ricerca in cui forma e materia, intuizione e ironia, si fondono per «costruire» un modellato dalle cadenze ludiche legate all’escargot «Cheope» e alla grande e pop mano zebrata «Primo».
Queste due recenti testimonianze rappresentano la variegata stagione di Moi, di quel suo procedere all’insegna di una scultura che «occupa» lo spazio animandolo e, contemporaneamente, creando un diretto rapporto con l’ambiente.
Opere che travalicano la sola entità figurale, per trasmettere il senso di una interiore volontà di affidare a una mano-poltrona o alla piramide-escargot il profondo interesse per una quotidianità rivisitata con rigore e inventiva.
Il suo discorso è, quindi, il risultato di una elaborazione che di volta in volta raffigurazione, documento, racconto di un’intera esistenza.

Angelo Mistrangelo
Giornalista e Critico d’arte, La STAMPA
settembre 2011

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