Osvaldo Moi: un catalogo d’arte a cura di Marco Piovanotto

L’arte di Osvaldo Moi incontra l’eccellenza della fotografia con Marco Piovanotto nella realizzazione del catalogo “Osvaldo Moi” edito da Skira

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Marco Piovanotto, oggi affermato fotografo, inizia la nostra intervista raccontandosi “ io non ho iniziato facendo il fotografo anche se la passione per la fotografia l’ho sempre avuta sin da piccolo.  Sono laureato in ingegneria e ho lavorato nel settore per diversi anni fino al 2004 però ho sempre mantenuto la passione per la fotografia. Attraverso una serie di incontri sono entrato nel mondo della fotografia professionale. Ho sempre lavorato nel settore della fotografia giornalistica, oggi anche se ci lavoro molto meno rispetto agli anni passati.  Mi sono specializzato nei cataloghi, come quello di Osvaldo, nella fotografia artistica, a quella sui set. Sono cresciuto con l’esperienza. A volte mi sono chiesto perché Osvaldo avesse deciso di chiedere proprio a me tutto ciò. Ci siamo incrociati in occasione di un evento del principe Emanuele Filiberto.  Lui aveva portato una delle sue opere ad un evento dove era presente il principe e da lì abbiamo iniziato a scambiarci delle idee.  Oggi è rimasto un buon rapporto al di là di quello lavorativo.  Ho seguito con piacere la realizzazione del catalogo di Osvaldo che mi ha permesso di vedere tutto ciò che aveva realizzato in modo dettagliato. Ho conosciuto lui insieme alle sue opere. Di lui avevo una visione offuscata, lo avevo visto in divisa e poi l’ho ritrovato all’inaugurazione di Venaria Reale restaurata e questo mi ha davvero disorientato. Solo successivamente sono riuscito a mettere insieme tutti i pezzi che avevo”.

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Per Piovanotto la fotografia purtroppo oggi ha subito un imbarbarimento dovuto ai mezzi digitali. L’uomo per sua natura si abitua a quello che vede e la gente quando vede delle foto scattate da un professionista rimane sorpresa. Ogni giorno, attraverso questi milioni di scatti, si perde il senso dell’immagine, della tecnica. Ci sono dei canoni da rispettare, l’inquadratura, il taglio, meglio si fa meno si lavora sulla foto. Occorre cogliere il senso della fotografia, l’importanza della luce è indispensabile. È un artigianato e poi se attraverso la fotografia riesci ad essere unico e comunicativo e innovato allora sei un artista. Se riesci a trasmettere sentimenti ed emozioni hai reso la foto qualcosa di straordinaria.

Quando ha iniziato a lavorare al catalogo ciò che lo ha colpito è stato un impatto comunicativo molto forte, forme e volume colori sono estremizzati sempre. Colgono l’attenzione in modo inevitabile di chi le guarda. Le escargot sono colorate in modo accese e tu non puoi non notarle. Secondo me, prosegue Marco, “è un surrealista, un dualismo vivente: un iperrealismo che è una peculiarità che attrae l’osservatore. Tu vuoi cercare di capire la sua opera, un percorso metaforico tra il suo immaginario e l’espressione  comunicativa. La sua caratteristica che lo identifica come artista. In questo passaggio dal congedo all’arte lui è rinato. Quando lo conobbi, seppur all’inizio della sua carriera da artista  era nel pieno dello spazio della sua arte.  Mentre facevamo lo shooting alle varie opere,  lui ogni tanto preparava delle ottime prelibatezze quindi direi anche un ottimo cuoco.

Ho deciso di accettare la sua richiesta perché mi piacevano le sue opere, ho capito cosa volesse la plasticità i colori e quindi ho trovato il modo tecnico per renderle al meglio. Un opera che doveva avere un impatto visivo così che le luci potessero riflettere sulle superfici così da far ad esempio emergere i gusci dalle immagini. Ottiche decentrate per mettere a fuoco solo un dettaglio e questo ha valorizzato l’opera stessa per la valorizzazione della particolarità.

Se dovessi definirlo con tre aggettivi direi: duale eclettico e con una forte personalità

 

Osvaldo Moi offre con il suo catalogo la possibilità di viversi le opere in modo diverso, anche attraverso la critica curata da  Martina Corgnati. La sua vita, la sua passione per l’arte, il suo estro creativo si raccontano in questa pagine che diventano per te lettore una fonte inesauribile di spunti per cogliere l’essenza di quest’artista. Un racconto visivo attraverso gli scatti di Marco Piovanotto, maestro in questo settore che ha colto la necessità di far emergere le opere dal catalogo. È come se tu le osservassi a misura realistica percependo un oggetto comunicativo nella forme e nel materiale.

 

 

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