Le Opere di Osvaldo Moi

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L’urlo del mare

2024 Stoffa resinata da resti abbandonati e raccolti a Lampedusa
53x39x8 cm

Naufragio

La maschera è stata in parte realizzata da stracci, stoffa raccota in quell’naufragio.

Lampedusa inverno 2022
Una mia lettera aperta la scrissi prima di Natale 2022, per un fatto capitatomi in aeroporto a Lampedusa

E’ NATALE.

Falsi miti, miraggi abbandonati tra gli scogli di Lampedusa!
Erano le tre del mattino, eravamo rientrati da poco da Agrigento, per un volo umanitario, con una donna incinta e il suo bambino di 2 o 3 anni. Mentre riponevo dei documenti, sento bussare al vetro, dei rintocchi deboli, impauriti e mi appare un viso nero scuro…strano in un aeroporto a quell’ora ci sono solo gli addetti ai lavori. Era solo uno sguardo, che di lì a poco sono diventati tanti. 10 fradici, giovani, visi impauriti e dubbiosi, forse appena 18enni, forse anche meno, sguardi felici, ma persi in un mondo nuovo, ma senza saperlo avevano attraversato la pista dell’aeroporto seguendo una luce amica. Un ragazzo di colore, forse il più coraggioso è venuto a bussare nella finestra, per chiedere aiuto, poi uno dietro l’altro si sono presentati gli altri 9, senza scarpe, senza calze, sporchi di sangue, uno ferito sulla testa, uno sulle gambe, più o meno tutti un pò feriti nell’attraversare al buio quella barriera di scogli che li divideva dal mare cupo e la libertà. Hanno graffiato con le unghie quella salvezza con la fierezza di leoni in cerca di quei sogni e a volte miraggi. Miraggi fatti da icone, falsi miti abbandonati tra gli scogli.
Osvaldo Moi

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Ava e Otto

2023 Ava (donna desiderata) e Otto (uomo potente) due nomi palindromi
95x42x42 singoli personaggi, sulla panca 84x95x42

15

Ninfe

2022

14

Gladiatori

2019, in resina e stoffa 35×50 cm

13

Gesù piccolo il castigatore

2017
Contenitore in plexiglass / Plexiglass box, 33 x 33 x 33 cm; 100 crocifissi in legno / 100 wooden crucifixes, ciascuno/each 11,5 x 20 cm

12

Mano destra

2016, in legno di cirmolo

Mano sinistra

2016, in legno di cirmolo

Mano piccola

2016, in legno di tiglio

11

Bimba curiosa, Bimbo curioso, Voglia di evadere e Voglia di fuga

2016

10

Riccio

2016, in vetroresina, rete metallica, spugna, resina, carta e stoffa

09

Ballerine

Moi non ha mai trascurato l’aspetto umano e sociale dell’esistenza, spesso focalizzando la sua attenzione sulle figure femminili.

08

Escargot

Nel corpus artistico, l’autoironia emerge come un leitmotiv, specialmente nel suo marchio personale che incorpora una lumachina, la “Escargot”. Questo elemento, nato nel 2006 e poi evoluto attraverso vari cicli interpretativi, si carica di significati talora scaramantici, riflettendo la sua visione del mondo e il suo approccio ludico all’arte. Alcune in bronzo e resina sono della collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

07

Sindone

La religiosità si intreccia profondamente con l’umanità nelle sue opere, particolarmente evidente nella scultura “Sindone”, che rappresenta Gesù in ascensione. Creata in occasione della visita di un Papa, l’opera si erge come un simbolo potente della trascendenza e della redenzione, eseguita con una maestria che utilizza il legno di noce per sottolineare la naturalezza e la sacralità dell’immagine rappresentata. In legno 2009, in bronzo 2010.

06

Caduti di Nassirya

Il suo impegno umanitario si manifesta con forza nel suo tributo ai “Caduti di Nassirya”, un commovente gruppo in bronzo che omaggia le vittime innocenti delle tragedie della guerra, tra cui quelle irrimediabilmente toccate durante la sua carriera militare come pilota di elicotteri. Questa capacità di trasformare il dolore e la testimonianza in arte è una testimonianza della profondità del suo impegno sociale e artistico

05

Donna che entra nel muro

Moi non ha mai trascurato l’aspetto umano e sociale dell’esistenza, spesso focalizzando la sua attenzione sulle figure femminili, come illustrato magistralmente nell’opera “Donna che entra nel muro”. Qui, la scultura trascende la semplice rappresentazione estetica per divenire un potente commento sulla condizione femminile, suggerendo una riflessione sul ruolo e lo spazio delle donne nella società contemporanea.

04

Genesi

“Genesi” (La genesi della ruota e dell’uomo), un’opera che cattura un atleta mentre corre con una ruota in legno di Cirmolo su un basamento di granito nero. Questa scelta materica non è casuale ma intenzionale, evocando la resilienza e la perpetua aspirazione umana verso il progresso.

03

Olimpico dalla ruota alla luna

Dall’anno 2005, ha iniziato un affascinante viaggio espressivo nell’universo dello sport attraverso la scultura, inaugurando questa fase con l’opera “Olimpico (Dalla ruota alla Luna)“. Questa scultura, che incarna un uomo imponente in un gesto di forza e agilità, rappresenta non solo l’atleta ma anche un inno al trionfo dello spirito umano. 

02

Pinguino

Uno dei suoi primissimi lavori è appunto il risultato della fusione di acqua ed aria: è il “Pinguino”, opera del ’95, realizzata in piccoli petali di bronzo, plexiglass e alluminio. Da allora sino ad oggi sono seguiti lavori dedicati a Pesci, Paguri, Ricci, Tapiri, Capre e altre piccole creature selvatiche, oltre a molti ritratti di persone celebri.

01

Nasini in bronzo

“Nasini” in bronzo evocano piccoli fenicotteri, una delle sue prime creazioni datate 1988

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